RIMAFLOW
Nel dicembre 2012 la Maflow, ditta che lavorava nel campo automotive, ha chiuso i battenti vittima di speculazioni finanziarie. A partire dal febbraio 2013 l’occupazione della fabbrica, e l’avvio del progetto autogestito RiMaflow, materializzano l’insieme delle lotte a difesa del lavoro e del reddito, iniziate nel 2009 dai lavoratori e delle lavoratici della Maflow.
Il progetto RiMaflow rappresenta il tentativo di rispondere alle due problematiche del nostro tempo: la crisi economico-finanziaria e quella ecologica, attraverso la costruzione di reti di economia sociale e solidale dove attività produttive e tessuto sociale si incontrano per diffondere un nuovo modo di intendere la produzione e i consumi. Le nostre parole d’ordine sono: Reddito, Lavoro, Dignità, Autogestione !
Le fabbriche recuperate possono essere una soluzione contro la distruzione delle forze produttive, mantenendo in primo luogo la produzione nei territori ed un primo livello di mutuo soccorso tra lavoratici, lavoratori e tessuto sociale. Riappropriandoci del nostro lavoro stiamo attuando una conversione ecologica della fabbrica per riportare il lavoro all’interno dei capannoni abbandonati dal padrone. Oggi Rimaflow RiMaflow è un incubatore economico, sociale e solidale dove è possibile trovare attività artigianali e professionali, rimessaggio camper, una mensa e un laboratorio di produzione alimentare, il nodo di distribuzione milanese della rete Fuorimercato, una sala prove musicali e molto altro.
Liquorificio Sociale
A partire dal progetto Amaro Partigiano e in continuità con la costruzione della rete Fuorimercato, stiamo creando le condizioni politiche ed economiche per costruire un Liquorificio Sociale all’interno della fabbrica. Un Liquorificio a disposizione delle realtà che condividono i nostri valori e principi per co-produrre assieme liquori e distillati creando lavoro all’interno della fabbrica e finanziare le lotte.
Fuorimercato è un’organizzazione sindacale formata dall’unione di realtà ed esperienze diverse diffuse in tutta Italia con l’intento di promuovere la sovranità alimentare e le produzioni “etiche” a basso impatto ambientale e a sfruttamento zero. FuoriMercato non si limita alla semplice intermediazione tra produttori e consumatori ma promuove momenti d’incontro tra diverse esperienze per catalizzare reali alternative alle attuali filiere produttive.
ARCHIVI DELLA RESISTENZA
Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani, lavora dal 2004 alla ricostruzione storica delle pagine più significative della Lotta di Liberazione nelle province di Massa Carrara e La Spezia, in quella zona che durante il periodo bellico veniva identificata come Linea Gotica Occidentale. L’associazione, che oltre ad essere un gruppo di ricerca è anche un collettivo militante, negli anni ha sviluppato una metodologia che mira a coniugare la storia orale “classica” con l’uso della telecamera e la videodocumentazione sociale, perseguendo come obiettivo generale la raccolta e la valorizzazione, in varie forme, del patrimonio orale, principalmente attraverso la registrazione su supporto audiovisivo delle testimonianze dei protagonisti della Resistenza e dei racconti di vita, ma anche attraverso altri strumenti digitali e/o multimediali. Questa natura militante si riflette almeno in tre aspetti: una concezione di storia dal basso che valorizza il punto di vista delle classi non egemoni, la dimensione collettiva delle campagne di ricerca (con quasi azzerate distinzioni di ruoli tra operatori e ricercatori tout court) e, infine, un continuo allargamento degli ambiti di studio rispetto alla missione originaria: dalle memorie del lavoro alla storia del movimento operario, dalle tradizioni del mondo contadino alla letteratura orale e al canto di protesta, dalle resistenze internazionali alle storie migranti. Anche per questo motivo si può parlare di un “archivio in divenire”; espressione con quale si vuole intendere sia che la ricerca sul campo non è ancora conclusa e in continuo aggiornamento (ad esempio si avvale spesso di azioni di memory sharing, rivolte agli archivi fotografici familiari), sia come “archivio del presente” che documenta i movimenti di resistenza e le battaglie politiche contemporanee. Archivi della Resistenza si caratterizza anche per una inesausta attività di organizzazione e di militanza culturale. Fin dalla sua nascita l’associazione si è posta come obiettivo fondamentale quello della divulgazione del materiale raccolto utilizzando diversi canali, come ad esempio la realizzazione di film-intervista e documentari; una particolare attenzione è stata data alla realizzazione di iniziative culturali. In particolare, dal 2005 l’associazione organizza il festival della Resistenza “Fino al cuore della rivolta” (il titolo è tratto da una poesia di Paolo Bertolani), che prevede due sessioni: la prima in primavera (nella settimana che precede il 25 aprile) nel borgo di Fosdinovo; con l’allestimento di una mostra d’arte e un concerto dedicato all’anniversario della Liberazione. L’altra sessione si tiene in agosto al Museo audiovisivo della Resistenza delle province di Massa Carrara e della Spezia (che dal 2012 è gestito dalla stessa associazione), a 3 km dal borgo, in località Le Prade: la struttura è diventata un luogo-simbolo di un rinnovato esercizio della memoria. Il festival prevede ogni anno un programma di concerti, spettacoli teatrali, poesia, proiezioni, mostre e dibattiti che si articola in più giorni coinvolgendo artisti di fama nazionale e gli spettacoli sono sempre alternati dalle testimonianze dei partigiani e delle partigiane. L’evento è collocato in uno scenario naturale di grande suggestione (con una interessante rifunzionalizzazione di uno dei luoghi della battaglia): il pubblico si trova infatti all’interno di un bosco di castagni secolari, che sembra suggerire una simbolica salita ai monti, proprio «fino al cuore della rivolta».